Callosotomia vs VNS nella sindrome di Lennox-Gastaut: cosa ci dice la metanalisi?

Callosotomia vs VNS nella sindrome di Lennox-Gastaut: cosa ci dice la metanalisi?

Redazione Clinical Practice

La sindrome di Lennox-Gastaut (LGS) è una forma grave di epilessia infantile, caratterizzata da crisi epilettiche multiple, disabilità cognitiva e tracciati EEG tipici. Le terapie farmacologiche risultano spesso poco efficaci, con una risposta significativa solo nel 19-33% dei casi. Per i pazienti non candidabili a chirurgia focale, la stimolazione del nervo vago (VNS) e la callosotomia (CC) rappresentano valide alternative terapeutiche

La sindrome di Lennox-Gastaut (LGS) rappresenta una delle forme più complesse di epilessia ad esordio infantile, caratterizzata da crisi epilettiche polimorfe, disabilità cognitiva e tracciati EEG specifici. Le opzioni terapeutiche per questa patologia sono limitate e spesso inefficaci: i farmaci anticrisi, infatti, raggiungono solo nel 19-33% dei casi una riduzione significativa delle crisi. In questo contesto, la stimolazione del nervo vago (VNS) e la callosotomia (CC) sono diventate alternative cruciali per quei pazienti in cui non è possibile intervenire con una resezione chirurgica focalizzata.

Un recente studio di Soares et al., pubblicato su Neuromodulation nel 2023, ha confrontato l’efficacia di VNS e CC nella LGS attraverso una revisione sistematica con metanalisi, analizzando 32 studi (175 pazienti trattati con VNS e 107 con CC) pubblicati negli ultimi 30 anni. I risultati mostrano come la CC raggiunga tassi di riduzione delle crisi ≥50% nel 65% dei pazienti, contro il 34% della VNS. Considerando qualsiasi riduzione delle crisi, la CC ottiene un’efficacia dell’80% e la VNS del 64%. Tuttavia, nonostante questi numeri, la metanalisi non ha rilevato una differenza statisticamente significativa tra i due trattamenti, a causa della forte eterogeneità degli studi (I² > 80%) e di bias di pubblicazione, in particolare per la CC.

Dal punto di vista clinico, emerge un altro aspetto rilevante: la CC tende a essere proposta in età più precoce rispetto alla VNS, spesso nei pazienti con esordio delle crisi più anticipato. Inoltre, i profili di sicurezza differiscono: la VNS presenta prevalentemente effetti collaterali lievi e transitori (tosse, disfonia, parestesie), mentre la CC, pur priva di complicanze gravi persistenti nella maggior parte dei casi, è associata a rischi neurologici transitori come emiparesi e sindrome da disconnessione.

In sintesi, la metanalisi conferma che sia la VNS che la CC sono opzioni terapeutiche valide nella LGS, ma sottolinea l’urgente necessità di studi prospettici, ben disegnati, per chiarire quale approccio sia più indicato nei diversi sottogruppi di pazienti. La scelta tra VNS e CC resta dunque una decisione complessa, che deve tenere conto non solo dell’efficacia, ma anche dell’età del paziente, della severità delle crisi e del profilo di rischio.

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